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Questo libro ha i testi organizzati proprio secondo quel criterio, con un filo conduttore (si fa per dire, sono racconti) che ha a che fare con tutte queste cose che hanno attraversato la mia mente. Il titolo “La meccanica delle nuvole” si riferisce proprio a quest’apparente confusione, che quando ero piccolo mi pareva governasse le nuvole del cielo. Ci avevo messo un po’ a capire che sopra la mia testa, nel cielo azzurro, le nuvole e le perturbazioni arrivavano quasi sempre dalla stessa parte, secondo degli schemi e delle logiche ben definite che io non conoscevo. Per certi versi è stata una scoperta molto rassicurante, una utile spiegazione del mondo e per certi versi una delusione: nemmeno le nuvole viaggiano davvero libere. Poi alla fine le nuvole diventano perturbazioni e va quasi sempre a finire che piove, anche questo ha una sua importanza: la vita è meno epica di come la raccontiamo.